Isole Egadi

Marettimo

Grotte animate da riflessi e giochi di luce, piccole baie di ciottoli e calette sabbiose, acque azzurre, limpide, cristalline che fanno da cornice ad un panorama selvaggio e incontaminato. Marettimo, la più lontana delle isole Egadi, alle porte del Canale di Sicilia, accoglie tra le sue braccia un paesaggio di incantevole bellezza, dove tra muri a calce e finestre azzurre, non trovano spazio lettini e ombrelloni ultimo grido, né boutiques di moda o divertimento notturno. Perfino gli alberghi sono assenti. Per soggiornare si sta in residence, affittacamere, B&B, case vacanza.
Per visitare Marettimo, via mare, si utilizzano le imbarcazioni dei barcaioli isolani, via terra si seguono le indicazioni del Corpo Forestale o della cartina messa a disposizione nella sede dell’Associazione CSRT “Marettimo”, dove si possono avere informazioni per le visite guidate, con itinerari sia in paese che nei siti archeologici. Marettimo è l’isola più alta e ricca di vegetazione dell’arcipelago, grazie anche alle sue numerose sorgenti d’acqua, e presenta un territorio fondamentalmente montuoso, con un’altezza massima di 686 m rappresentata da Pizzo Falcone. L’isola è costituita prevalentemente da dolòmia bianca o grigia e calcari detritici del Triassico superiore, con caratteristici strapiombi sul mare nelle parti che si affacciano a occidente, chiamati dai locali barranchi. Grazie al loro colore rossastro, specialmente al tramonto, prendono il nome di “Dolomiti sul Mare”. La gita in barca per fare il giro dell’isola è l’attività che più di tutte fa scoprire le bellezze naturali della costa, non tutte raggiungibili a piedi, e assaporare la magica atmosfera delle acque che le bagnano.

Favignana

Baie ritagliate dal vento tra faraglioni e scogli di tufo, con piccole cale rocciose che si aprono tra insenature raggiungibili solo a piedi o in bici. Da Cala Azzurra, al riparo del Faro di Punta Marsala, a Cala Rossa, ideale nei giorni di scirocco, passando per Bue Marino, terrazza a picco sul mare, e Punta Longa, incantevole al tramonto: Favignana, “la grande farfalla sul mare”, come venne definita dal pittore Salvatore Fiume negli anni ’70, per la sua caratteristica conformazione, è il capoluogo e l’isola maggiore dell’arcipelago delle Egadi. Ha una superficie di circa 19 km² e uno sviluppo costiero di 33 km frastagliati e ricchi di cavità e grotte.
Ad accogliere i visitatori che arrivano sull’isola, un piccolo porto, sulle cui sponde si affacciano gli edifici dell’ex Stabilimento Florio, vero e proprio gioiello di archeologia industriale, una delle più grandi tonnare del Mediterraneo. Palazzo Florio, le cave di tufo e i Giardini Ipogei fanno da cornice al centro dell’isola, rappresentata da due piazze: piazza Europa e piazza Madrice, cuore pulsante da cui si snodano stradine piene di locali e ristoranti, che si animano soprattutto di sera, quando dopo una giornata di mare si ha voglia di gustare una delle tante prelibatezze culinarie locali o di scambiare due chiacchiere davanti ad un gelato artigianale, una birra fresca o un buon mojito. Chi vuole visitare Favignana può farlo in auto o in barca, ma il modo migliore è in scooter o in bicicletta, in modo da raggiungere agevolmente tutte le cale e le insenature, anche quelle più nascoste. Numerose sono le escursioni che l’isola propone: dal charter di pesca sportiva per i più avventurosi, alla visita ai giardini ipogei o al giro in barca con visita alle grotte marine.

Levanzo

Costituita da rocce calcaree bianche e da numerose grotte, Levanzo è la più piccola e la meno abitata delle isole Egadi. Intima, primordiale, ha conservato quasi intatto il suo habitat naturale. Costituita da un gruppo di case con un piccolo porticciolo, che dista circa 15 km da Trapani, è priva di strade, fatta eccezione per un piccolo tratto di strada asfaltata che conduce alla spiaggia del Faraglione. Il promontorio più alto è il Pizzo Monaco, con i suoi 270 metri di altezza.Il cuore dell’isola si raccoglie attorno a Cala Dogana, la spiaggia più grande, da cui partono due sentieri: il primo costeggia il versante occidentale, fino alla Grotta del Genovese, il secondo lambisce le pendici del Pizzo del Monaco e raggiunge Cala Tramontana, allungandosi infine a toccare Capo Grosso. L’unica strada che costeggia il mare termina tra le pietre di Cala Fredda e si prolunga nel sentiero che porta a Cala Minnula, insenatura al riparo di una fitta pineta: i patiti d’archeologia subacquea vi accorrono per immergersi ad osservare le anfore romane che giacciono nel fondale. Anche a Levanzo l’ospitalità è affidata alla semplice accoglienza delle case dei pescatori trasformate in b&b.

Credit: Proloco Egadi
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